Guadagnare con un e-commerce: le vendite sono l’unica fonte?
Guadagnare con un e-commerce è quello che si aspetta di fare chiunque ne apre uno.
L’e-commerce è un sito web commerciale, nasce quindi per arrivare a guadagnare dei soldi, tanti o pochi che siano.
La vendita di beni e servizi è la fonte primaria di entrate, ovviamente.
Che siano beni o servizi, un negozio online nasce per vendere direttamente sul sito le proprie offerte.
E-commerce: le vendite sono l’unica fonte di guadagno?
In teoria no, a patto di scendere a compromessi…
Ci sono però situazioni in cui il concetto di e-commerce viene allargato adattandolo alle situazioni che si vengono a creare.
Nell’immaginario collettivo guadagnare con un e-commerce è semplice… aperto il negozio online sarà invaso da orde di persone che bramano di acquistare.
Chi si è cimentato nella gestione di un negozio online sa quanto sia sbagliata la frase precedente.
Un negozio online insieme a grandi potenzialità ha anche enormi criticità, difficilmente gestibili da chi non è un professionista. Ad esempio:
- Il traffico è difficile da riuscire ad avere. Una volta messo online un negozio online fa zero visitatori e se non sapete come smuovere quel numero, a zero rimane.
- La concorrenza abnorme di migliaia di negozi migliori e pronti a “rubarvi” ogni iniziativa.A seconda poi del settore, a volte vi ritrovate faccia a faccia con dei “mostri” assolutamente impossibili da contrastare, tipo amazon.Un classico esempio sono i sexy shop, una volta terreno fertile, devastati dall’arrivo di amazon nel settore.Se ora andate a vedere qualunque key inerente il settore adult, amazon occupa i primi due o tre posti su Google ed i vecchi sexy shop sono quasi scomparsi.Con uno squilibrio cosi marcato delle forze in campo è difficile se non impossibile ottenere risultati se non nelle nicchie.
- La logistica e l’organizzazione in generale sono una grande criticità che ha spese nascoste ed imprevisti continui.A meno di non fruire di una logistica semplificata come ad esempio quella del dropshipping ma in quel caso la competitività è tutt’altro che scontata.
Questi ed altri fattori sono un esempio di come guadagnare con un e-commerce sia tutt’altro che scontato.
Se poi a quelle di prima si aggiungono altre criticità quali spese nascoste, costi di gestione, costi di acquisizione clienti, ecc. si arriva a capire che avviare e portare su livelli alti un sito di commercio elettronico non è semplice.
Attenzione, non è nemmeno difficile o impossibile, non è questo il messaggio. Il messaggio è che non c’è spazio per l’improvvisazione e che la manna non cade dal cielo.
Avviare, mandare a regime e gestire un negozio online è un’impresa complessa che richiede studio, competenza e tanto spirito di sacrificio.
Una delle cose che su internet è assicurata è la meritocrazia… chi vale va avanti e non c’è raccomandazione che tenga.
Arriviamo al punto, il trucco
Avevamo detto trucco, e trucco sia…
Tutto parte da un concetto semplice ma complesso al tempo stesso:
un sito e-commerce è prima di tutto un sito
Sembra un’affermazione ovvia ma non lo è affatto e in alcune situazioni può aiutarvi.
Se siete in mezzo al delirio per cercare di guadagnare con un e-commerce questo concetto può aiutarvi.
Un blog ad esempio non ha prodotti, quindi non produce guadagni?
Assolutamente falso, ad eccezione di qualche blog personale (pochi oramai dalla nascita dei social network) tutti i blog inseguono la monetizzazione in qualche maniera.
Di solito le più efficaci sono:
- Pubblicità.
- Affiliazioni.
- Vendita della visibilità.
Per quanto possa essere efficace su un blog, la pubblicità si sposa malissimo con un e-commerce.
Non tecnicamente, perché potrebbe anche essere efficace se avete un buon traffico, ma come immagine, cura del branding.
Un sito che nasce per vendere e mette delle palesi pubblicità PPC ad altri siti di vendita… magari concorrenti o quasi…
Che possa funzionare sul breve è possibile ma alla lunga è penalizzante.
Le affiliazioni invece sono già un altro tipo di opportunità molto più concreta.
Pensare di integrare delle affiliazioni in un e-commerce per estendersi in settori diversi o ampliare la propria offerta con un sistema iper semplificato come quello delle affiliazioni può avere senso.
Se avete un blog frequentato potete redarre articoli allo scopo di proporre l’acquisto di un prodotto.
Potete anche creare una sezione del negozio ad hoc.
Il tutto di solito viene gestito con link ref, ovvero dei link che fanno capo a voi e quando un utente va sul sito affiliante e compra con quel link ref vi viene riconosciuta una percentuale.
Una sorta di dropshipping ma ancora più semplificato non dovendo gestire direttamente la vendita.
Nell’ottica di guadagnare con un e-commerce può avere senso solo se vi permette di integrare prodotti che non avete.
Veniamo alla cosa più interessante: la vendita della visibilità.
Se avete fatto un buon lavoro sul traffico dovreste avere un e-commerce molto frequentato.
Di solito frequentato non è detto che venda, le due cose sono in relazione ma non cosi stretta: la conversione dipende da tanti fattori oltre a quello, essenziale, del traffico.
Ipotizziamo però di avere tanti accessi organici e una buona navigabilità del sito… perché non monetizzarli vendendo questo potenziale a chi ne ha bisogno?
Il tutto va fatto con metodo perché va bene guadagnare con un e-commerce ma che non sia dannoso come nel caso delle pubblicità.
Facciamo qualche esempio concreto…
- Avete un e-commerce di food frequentato… perché non fare un accordo con una catena di ristoranti proponendovi di presentarli sul vostro blog? O ad una scuola di cucina?
- Avete un negozio online di abbigliamento molto visitato, un brand emergente potrebbe essere interessato alla visibilità oltre alla vendita sul vostro sito?
- Vendete profumi ad un euro di guadagno a boccetta, ma avete traffico… un produttore conto terzi potrebbe avere interesse a pubblicare il suo servizio sul vostro sito?
Di esempi se ne potrebbero fare a centinaia, ma il concetto è sempre lo stesso:
Vendere gli spazi sul vostro sito (o sul relativo blog) in cambio di denaro
Ovviamente facendo attenzione che le pubblicazioni non siano in concorrenza con quello che vendete voi e che non siano deleterie dal punto di vista del branding.
Iniziando a pensare ad un sito e-commerce come ad un sito si riescono ad intuire risorse e strategie impossibili altrimenti.