Posizionamento sui motori di ricerca
Il traffico organico e quindi il posizionamento sui motori di ricerca è un fattore determinante per un business online.
Raggiungere un buon posizionamento sui motori di ricerca è fondamentale.
Nel caso il vostro sito appaia in una posizione poco visibile, ben difficilmente
i potenziali clienti vi troveranno.
Se dopo un lungo lavoro di ottimizzazione raggiungerete una buona visibilità
sui motori, sarà bene che iniziate a lavorare per il mantenimento della posizione raggiunta.
L’ottimizzazione deve essere costante, perché su internet tutto quello che non cresce… decresce.
Questo perché la concorrenza, appena vi avrà individuato, lavorerà costantemente per superarvi.
Ogni quanto è il caso di verificare il posizionamento sui motori di ricerca?
In genere una frequenza mensile è l’ideale.
In buona sostanza, la vostra performance nel posizionamento sui motori di ricerca non è da affidare al caso.
I risultati arriveranno solo se metterete in pratica una strategia efficace.
Una raccomandazione è quella di tenere sempre a mente la possibile continua instabilità del risultato sull’indicizzazione (e sul posizionamento).
Questo per vari motivi che spesso non dipendono solo da voi.
Le variabili in giro sono molte e tutte richiedono la vostra attenzione costante.
Ad esempio:
- Cambi di algoritmo o approccio del motore di ricerca su vari aspetti.
- Concorrenza sempre al lavoro per passarvi avanti. La concorrenza in alcuni settori è molto forte.
- La Sicurezza informatica che spesso mette in crisi l’indicizzazione/posizionamento vostro malgrado (ad esempio se il vostro sito, infettato da un virus, si mette a lanciare spam).
- Aggiornamenti che minano l’ottimizzazione (ne è un esempio classico l’aggiornamento di un plugin/modulo che vi sballa l’interfaccia del front office).
Sono solo alcuni degli aspetti che giustificano il fatto che dobbiate essere costantemente preparati e pronti a gestire situazioni critiche..
Le fasi
Ci sono due fasi ben distinte durante la vostra ricerca di ottenere il massimo dai motori di ricerca.
La fase iniziale è quella della scalata, dove partite dal basso e passo dopo passo vi adoperate per salire la classifica sulle varie keys.
Una volta arrivati in vetta inizia la seconda fase forse ancora più difficile, quella del mantenimento dopo aver ottenuto un buon posizionamento sui motori di ricerca.
Questa seconda fase è una trappola in cui molti inciampano e cadono perché l’istinto naturale che di solito viene seguito suggerisce di sedersi sugli allori.
E non c’è nulla di più sbagliato perché aver scalato la vetta vi mette sotto i riflettori sia dei clienti (quello che cercavate) ma anche della concorrenza.
Quindi da quel momento i vostri competitors iniziano a pesare tutto quello che avete fatto e quello che fate da li in avanti.
Questa fase di mantenimento e consolidamento del risultato ottenuto è bene sia affrontata con estrema attenzione perché mentre nella prima fase siete arrivati a sorpresa, in questa fase non avete l’effetto sorpresa ad aiutarvi.
Fluttuazioni
Sedersi sugli allori è pericoloso ma anche un’eccessiva reattività alle fluttuazioni del posizionamento lo è.
Non lasciatevi condizionare da piccoli downgrade del vostro posizionamento sui motori di ricerca.
Ci sono naturali alti e bassi che nulla hanno a che fare con l’efficacia della vostra azione.
Quello che deve catturare la vostra attenzione è il riscontro sul lungo periodo.
Quindi se seguite un tipo di strategia e questa ha sempre funzionato molto bene, non andate a rivederla solo perché un giorno il sito passa su una key dalla 3° alla 5° posizione.
Queste fluttuazioni sono normali e non devono risultare un campanello di allarme.
Il motivo per cui non bisogna lasciarsi condizionare giorno per giorno dai risultati del traffico organico è che i motori di ricerca mutano in continuazione i modelli di valutazione.
Se esistesse un solo modello di riferimento verrebbe scavalcato mediante l’uso di espedienti.
Questo è già successo in passato e inesorabilmente capiterà anche in futuro.
Quindi ruotando questi “metodi” di valutazione, il vostro sito farà un po su e giù nella classifica.
E’ una cosa che non deve impattare sul vostro umore portandovi a cambiare, sbagliando, strategie.
Ovviamente questi “metodi” di valutazione che cambiano di continuo lo fanno solo nel dettaglio.
Non portano a stravolgimenti della classifica della prima pagina, quindi se siete un sito autorevole ne risentirete molto poco.
Questo è il motivo per cui è molto meglio fare ragionamenti mensilmente, utilizzando valori medi, piuttosto che stare ogni giorno con le statistiche in mano.
Il lungo periodo
L’attenzione sul lungo periodo invece è sacrosanta.
Dovrete mensilmente valutare il comportamento del sito su una key (una per volta) e nel caso di movimenti significativi al ribasso intervenire.
Inoltre dovete essere sempre “sul pezzo” a proposito dei cambi di algoritmo dei vari motori.
Non sapere per tempo che l’approccio dei motori su un aspetto è cambiato vi porterà inesorabilmente ad avere un crollo.
Se non assumete un tecnico (il quale deve essere informato per forza) che si occupa di SEO, sarete voi stessi che avrete l’onere di informarvi costantemente.
Una volta che siete crollati, recuperare la vostra posizione è complicatissimo.
Non tanto per l’adeguamento che non avete fatto e che andrete a fare celermente, quanto per aver fatto capire ai motori di ricerca che non avete un sito adeguatamente seguito.
Quindi oltre al problema tecnico dell’adeguamento fatto in ritardo (post crollo) c’è un ben più grave calo di autorevolezza.
I motori diffidano di voi insomma.
La concorrenza
Un altro aspetto fondamentale è quello della concorrenza.
E’ assolutamente necessario che ogni giorno (questo si che va fatto ogni giorno) dedicate del tempo allo studio molto approfondito della concorrenza.
La concorrenza è in continuo movimento, c’è chi sale, chi scende, chi fa nuove iniziative, chi nasce, chi chiude.
Essere sempre ben consapevole di COME si stanno muovendo gli altri e sopratutto di CHI sono gli altri vi darà un gigantesco vantaggio.
Conoscere gli altri significa rispondere ad ogni iniziativa prima di subirla direttamente.
Significa anche poterli aggredire con un marketing pesato per metterli fuori mercato senza che loro se ne accorgano (se non vi monitorano anche loro).
Esempio a caso: se vedete che si stanno adoperando per spiegare in tutti i modi l’eccellenza del loro servizio, potete offrire il “soddisfatti o rimborsati” ottenendo il risultato che loro cercavano con un’efficacia amplificata.
Se non fosse un servizio eccellente non sarebbe di certo offerto il “soddisfatti o rimborsati”.
Di esempi se ne possono fare molti, comunque il concetto è sempre quello: vedere quello che fanno vi suggerisce il modo migliore per batterli.
Quale motore di ricerca?
Un altro aspetto importante è… quale motore di ricerca?
Ce ne sono molti, ma va fatta una considerazione molto attenta.
Un tempo c’era altavista, il re di tutti i motori di ricerca.
Nessuno avrebbe mai pensato che sarebbe stato scalzato da Google, eppure…
Oggi Google domina la scena, gestendo la quasi totalità del traffico lasciando le briciole agli altri.
E questo sarà per sempre?
Ovviamente no, prima o poi anche Google perderà i colpi e ne arriverà un altro a dominare la scena.
La cosa importante è, dedicare i propri sforzi a Google, ovviamente, ma tenere anche in forte considerazione gli altri e le relative caratteristiche.
Facciamo un esempio.
Se avete un sito che presta servizi per le aziende, ovviamente Google è il top, ma perché trascurare Bing?
Il traffico di Bing è di gran lunga inferiore ma visto che molti computer aziendali hanno il SO bloccato e Bing come motore e visto che a voi servono le aziende, non vi sembra una buona idea starci?
Oppure, altro esempio, se vendete servizi per la sicurezza informatica, anche se muove numeri bassi, non vi sembra il caso di essere ben presenti su DuckDuckGo?
Direi di si visto che è il motore di ricerca più attento alla sicurezza e alla privacy e chi lo frequenta potrebbe cercarvi proprio li.
E’ quindi una buona idea concentrare gli sforzi sui motori di ricerca studiandoli in base ai 4 parametri seguenti:
- L’attuale gerarchia di valori in campo tra i vari motori di ricerca (Google impera).
- La futura gerarchia che avranno, secondo voi, i motori di ricerca in futuro (ricordate il caso Altavista?).
- Il target di persone che cerchiamo potrebbero essere più propensi ad usare uno specifico motore di ricerca?
- L’evoluzione dei motori in qualcosa di diverso… esempio classico ne sono i social network.
Proprio quest’ultimo punto può fare la differenza…
Fateci caso, molte persone oramai quando cercano notizie su specifici argomenti fanno la ricerca digitando direttamente nei social network.
Riuscire a fare una buona valutazione su quei punti da modo di programmare la propria visibilità.
Ed avere una programmazione dettagliata è sempre alla base di un buon progetto.
Un altro aspetto da tenere a mente quando si decide l’impostazione della visibilità è la consistenza del mondo “app”.
Avere una app può darvi una marcia in più?
Diversificare le fonti
Un segreto per una buona pianificazione della visibilità è quello di diversificarne le fonti.
Prendere traffico solo da una fonte è una delle cose più rischiose che possiate fare.
Se avete pochissime keys posizionate e ne perdete una o più?
Se Google vi retrocede per un banale errore o una svista vostra su un qualche aspetto?
Se Facebook chiude arbitrariamente la vostra pagina?
Se il portale che vi fa ADV chiude?
Insomma, maggiore è il numero delle fonti di traffico, minore il rischio di andare incontro a problemi.
Il crollo degli accessi al sito, parlando di traffico organico, è di solito la conseguenza di una modifica nello script o nel template o nei contenuti.
Quando avviene e siete certi che non sia un episodio momentaneo, andate velocemente ad indagare sulle cause.
Una volta trovato il problema correggete nel più breve tempo possibile.
Una reazione celere ad un problema sul sito è indice che c’è un team che vi lavora e questo aumenta la fiducia dei motori nei vostri confronti.