Startup post Covid 19

9 Agosto 2020
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9 Agosto 2020 admin

Startup post Covid 19

La crisi post corona virus

In questo articolo parleremo della situazione economica del paese mentre si avventura in quella che è la realtà del post Covid 19.

Anche prima non è che la situazione sia stata realmente florida ma la pandemia ha fatto impennare le difficoltà in cui tutti dobbiamo muoverci.

Per tutti si intende tutti, le famiglie in difficoltà, i lavoratori che rischiano di perdere l’impiego e gli imprenditori… tutte cose collegate.

E’ il caso di imprendere in questo strano periodo?
Nessuno sa dirlo con certezza ma da periodi del genere in passato sono arrivate grandi fortune.

In tutto questo contesto, cosi compromesso, portare avanti la propria attività risulta quasi uno sforzo titanico.

Vista la natura del nostro sito web, parliamo principalmente della situazione degli e-commerce e in generale delle attività online.

startup post covid

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Secondo alcuni esperti gli e-commerce non sono destinati a soffrire questa crisi, anzi, dovrebbero esserne rafforzati.

Questo è possibile, vedremo però come sia difficile poterlo affermare con certezza, ma quello che va chiarito è che attualmente la crisi morde eccome.

Molti clienti che prima vendevano bene, oggi stentano nonostante la loro offerta sia rodata.

Il vantaggio effettivo dell’e-commerce rispetto all’attività offline si può riassumere in questi punti:

Struttura snella, specie se non si possiede un magazzino fisico.

Bassi costi di esercizio se comparati con quelli di un negozio

fronte strada.

– Non risente del distanziamento sociale o quanto meno be risente solo in parte.

– Non ha costi maggiorati dalle igienizzazioni.

Comprando online non si contrae il virus, il che è da considerarsi

un valore aggiunto.

Questi ed altri aspetti fanno sì che da qui in avanti le attività online potrebbero tirare un sospiro di sollievo, in chiave futura.

Di contro, attualmente, va comunque affrontata una fase molto critica, per due ragioni:

  1. Le persone hanno un’enorme paura di spendere denaro, anche fosse poco.
  2. Siamo in una fase di crisi, questo è certo, ma molto particolare perché più che una vera crisi è un momento di cambiamento.

La paura di spendere

Sulla paura delle persone di spendere soldi, come dargli torto?

Veniamo dal lockdown e da redditi crollati, andiamo verso un periodo in cui dovremo ancora convivere con il virus.

Chi ha avuto finora un tenore di vita disinvolto, ora sta attento e pesa ogni euro speso.

Senza contare che non è solo e soltanto una scelta, molti che prima potevano spendere ora non possono.

La classe media è stata decimata, e la povertà diffusa è cresciuta enormemente.

In una simile situazione, molti non possono più concedersi acquisti non necessari.

Altri invece, che potrebbero, spesso evitano non sapendo cosa possa riservargli il futuro.

Questo ragionamento è più che legittimato dai fatti, perché se la crisi non molla la presa, chi prima chi dopo ma ci colpirà tutti, nessuno escluso.

startup post covid19

È chiaro che questa paura impatta soprattutto sui beni e sui servizi non essenziali.

Facendo un esempio pratico, nello stesso mercato (food online), mentre un prodotto come la farina non risente della crisi (anzi…), il salmone, costoso e sostituibile, dovrebbe/potrebbe andare in sofferenza.

Al di la dei prodotti, ragionando sui settori, oggi mi sentirei molto più preoccupato se avessi un negozio di orologi piuttosto che se vendessi food.

Tra le due tipologie di prodotti infatti, il food è meno esposto a brutte sorprese, mentre gli orologi sono l’esempio classico di un prodotto che può essere, sopratutto se in condizioni economiche di affanno, evitato.

Il cambiamento

Non c’è solo l’indigenza o la paura dell’indigenza a frenare la mano di chi vuole acquistare, ma c’è anche in corso un riassetto rivoluzionario.

È storia che, di tanto in tanto, in particolare dopo delle pesanti crisi, il mercato cambi pesantemente.

Ed anche oggi sembra che non venga fatta eccezione, perché è in atto una vera rivoluzione.

La discontinuità è la migrazione di quello che prima era offline verso l’online.

Il lockdown ha innestato nella mente delle persone vari nuovi concetti quali:

  • Comprare online è comodo e sicuro.
  • La presenza fisica e gli incontri quasi mai sono un valore aggiunto.
  • Lavorare da casa in maniera efficiente è possibile.

Questi ed altri aspetti stanno producendo un cambiamento epocale: il passaggio da una società tradizionale e fisica ad una che privilegia il remoto.

Prodotti e relativa distribuzione saranno sempre meno presenti fronte strada.

C’è come sempre un prezzo da pagare, e nel caso in specie è la perdita di posti di lavoro e di attività create con passione ed investimenti.

Di contro i posti di lavoro perduti verranno in parte riassorbiti dall’online e dal relativo potenziamento della logistica.

Ma questa “rivoluzione” non sta colpendo solo il commercio.

Anche i servizi stanno per subire la stessa identica sorte.

Da qui in avanti lo smart working sarà la norma e anche le prestazioni di professionisti presto o tardi finirà online.

Diventerà la normalità prendere appuntamento con il commercialista o con l’avvocato o il dottore via Skype.

Con quest’ultimo ovviamente se non è necessaria una visita, altrimenti diventa difficile.

Un altro fattore che impatterà non poco sarà, a parte la presenza, l’incombenza dei sempre più evoluti algoritmi.

Per intenderci, il potenziamento di SW, IA e HW.

crisi 2020

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Questo porterà a far si che un servizio che oggi richiede una persona, a breve, potrebbe NON richiedere più un lavoratore in carne ed ossa.

Un po quello che avvenne quando arrivarono le macchine automatizzate ed in generale la tecnologia nelle linee di produzione delle fabbriche.

Anche in quel caso si assistette a un crollo dell’occupazione perchè quello che per essere realizzato in, poco prima, cinquanta persone, poteva essere fatto con cinque addetti.

Questo concetto sta arrivando anche nei servizi e quindi ad esempio:

  • Servirà ancora un agronomo se un drone parte e scansiona un terreno valutandone dimensioni, caratteristiche, potenzialità e qualità?
  • Sarà necessario un fotografo se i telefoni continueranno questa continua e incredibile evoluzione che vediamo?
  • Andremo ancora per molto in fila alla posta se tutti i servizi sono già tranquillamente fruibili da casa?

Il conclusione…

Concludendo, siamo in un periodo veramente strano, in cui quasi tutti i riferimenti sono saltati.

Mentre prima era semplice fare delle previsioni in base allo studio di situazioni simili reiterate, oggi non lo è più.

Siamo nel punto zero di una nuova fase e chi ha certezze in mano è probabile possa cadere in errore.

Fare una startup oggi, con le possibilità di poter fare previsioni ben limitate, è un rischio ma potrebbe anche rivelarsi un’inaspettato, enorme, successo.

 

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