Brand naming: come orientarsi?
Il brand naming è un aspetto incredibilmente sottovalutato e non ho mai capito perchè.
Il nome è quello che identificherà la tua azienda, gli deve essere riconosciuta l’attenzione necessaria.
Attenzione necessaria a prescindere che vogliate registrare un marchio ed avviare qualcosa di strutturato oppure vogliate semplicemente aprire un sito web senza registrare nessun marchio almeno all’inizio.
Nel nome deve starci lo spirito di quello che state facendo, deve essere comunicativo… o funzionale.
Parto da un esempio pratico in modo da non scadere nei tecnicismi, perchè quello del brand naming è un argomento complesso.
Brand naming: come orientarsi!
Dipende dal budget e non solo…
Facciamo finta che vogliate aprire un semplice e-commerce di abbigliamento, quale potrebbe essere un nome adatto?
Dipende da cosa volete fare…
Come ogni nuovo avvio la discriminante sarà il budget e quello che volete fare.
Di solito i nomi sono di 2 tipi: tecnici o emozionali.
Tecnici sono quelli che hanno dei riferimenti chiari a quello che si vuole fare, magari addirittura con delle parole chiave nel nome… esempio: abbigliamento-moda.it (non andate a vedere il sito, l’ho messo a caso).
Emozionali sono quelli che devono lasciare un messaggio, un’emozione, un nome di fantasia che coinvolga, in sostanza sono nomi che si fanno ricordare ed incuriosiscono… esempio: zalando.
Hanno caratteristiche molto diverse ed a seconda di cosa vogliate fare è meglio l’una o l’altra soluzione.
Il nome tecnico ha il vantaggio di avere parole chiave direttamente nel nome, cosa che ai motori di ricerca piace tanto.
Teoricamente quindi sarebbe un vantaggio per l’indicizzazione/posizionamento del tuo nuovo sito e-commerce di abbigliamento.
Di contro tende a non rimanere impresso nella mente delle persone.
Quindi tolto il traffico organico, che vi ha portato a scegliere quel nome, per il resto delle persone sarà un mezzo problema trovarvi… “come si chiamava? abbigliamentomoda.it? c’era il trattino? ma era .it? …basta! tanto è pieno di negozi, compro dove capita!”.
Anche quando vorrete registrare un marchio con il nome scelto, farlo con termini di uso comune comporta delle criticità.
Quindi una soluzione del genere è adatta a chi avvia con poco budget da destinare alla pubblicità e che riserva nei motori le aspettative di riuscita del progetto.
Quelli “emozionali” invece sono tutto il contrario… inizialmente penalizzanti sui motori di ricerca MA… tendono a rimanere impressi. Quindi una volta che vedono il tuo brand se lo ricordano e facilmente ti ritrovano.
Questa soluzione è perfetta se si ha un buon budget per farsi conoscere.
Entrambe le soluzioni però possono facilmente diventare un limite andando avanti se non si sa esattamente cosa si vuole fare.
Se ad esempio si parte con un nome molto descrittivo e poi si cresce molto, il rischio di non ricordare il nome farà si che tanti andranno in siti della concorrenza pensando di essere sul vostro.
Quello emozionale invece se non cresce come sperate può richiedere investimenti superiori a quelli che avete stimato… potete far fronte?
Quindi il budget in campo è già un importante aspetto da valutare quando si decide di dare un nome ad un progetto.
Ovviamente non è l’unico, c’è da studiare il settore e la concorrenza… la localizzazione (se decidete di uscire dall’Italia il nome è adatto?) ed altro.
Importante: subito o successivamente dovrete registrare un marchio… controllate se non è stato già registrato!
Affidarvi a qualcuno che può consigliarvi non è una cattiva idea dato che quella sul brand naming è una scelta strategica che poi influenzerà “per sempre” la tua attività.
Nel caso noi siamo disponibili ad una consulenza sul merito, scrivici QUI.